Sherazade - Centro di Accoglienza per donne immigrate, nuclei familiari con bambini.

Il progetto un "Un ponte per… la vita" (Annualità 2018/2020) prevede una Comunità di Pronta Accoglienza denominata Casa Sharazade.
Casa Sharazade può accogliere donne, anche con figli minori e/o nuclei familiari, in condizioni di fragilità al di fuori del circuito Sprar.
La Comunità si trova in via Val Maggia 28, nel quartiere Montesacro, zona Conca d’oro, nel territorio del III Municipio.
Casa Sharazade può ospitare otto persone e  l’ingresso e la permanenza avviene in accordo con        
La Direzione Accoglienza e Inclusione dei Servizi Sociali e del Dipartimento Politiche Sociali,Sussidiarietà e della Salute e con l’Ufficio Immigrazione del Comune di Roma.
La permanenza nella struttura è finalizzata alla fuoriuscita dal circuito emergenziale e di assistenza delle persone accolte e in stato di bisogno e avviene con un progressivo passaggio verso obiettivi specifici che, con l’opportuna azione di orientamento, accompagnamento e sostegno, conduca verso l’autonomia, favorendo l’inclusione socio-lavorativa e l’autonomia alloggiativa.

Servizi previsti:
•    Accoglienza
•    Mediazione linguistico-culturale
•    Tutela psico-socio-sanitaria
•    Segretariato sociale e orientamento ai servizi del territorio
•    Accompagnamento all’apprendimento della lingua italiana
•    Inserimento scolastico per i minori
•    Sostegno alla formazione e la riqualificazione professionale
•    Orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo, abitativo, e sociale
•    Orientamento e accompagnamento legale


Immanuel Kant nel suo celebre pamphlet intitolato «Per la pace perpetua» del 1795, ha formulato, nella maniera più esplicita, l'idea di accoglienza e ospitalità di uno straniero: "Ospitalità significa il diritto che uno straniero ha di non essere trattato come un nemico a causa del suo arrivo sulla terra di un altro […]un diritto di accoglienza a cui lo straniero possa appellarsi, un diritto di visita, che spetta a tutti gli uomini, il diritto di offrire la loro società in virtù del diritto della proprietà comune della superficie terrestre, sulla quale, in quanto sferica, gli uomini non possono disperdersi all'infinito, ma alla fine devono sopportare di stare l'uno a fianco dell'altro”.